mercoledì 22 agosto 2012


Ricordo molte cose. Molti episodi della mia vita. Gli odori, i sapori, le sensazioni. Ricordo il caldo delle estati passate nelle nostre case sul mare, i piedi nudi insensibili al calore dei gradini, della sabbia, dei nostri scogli. Ricordo i graffi, le ferite, i tagli, le croste, le cicatrici, le risate, le corse, i nostri occhi da bambini, che inconsapevolmente ci legavano per la vita. Ricordo il freddo di New York, a distanza di anni, gli stessi occhi, un’altra pelle. Un filo sottile, invisibile, che c’è, si percepisce, si fa sentire. Ricordate anche voi tutto quello che c’è stato, le persone che abbiamo condiviso e perso, le parole che ci confessavamo. La mia prima sigaretta – ricordo anche quella. Adesso la spiaggia, sempre la stessa, cambiata di poco. Le nostre case vuote, svuotate di quello che siamo, che eravamo da bambini. Eppure ancora sanno parlarmi di noi, ci seguono, ci ascoltano da lontano. Questa è la condivisione. Essere insieme anche quando non lo si è, anche dopo 20 anni, con un plettro, un braccialetto, una parola, un sorriso, un abbraccio. Questa è l’amicizia vera, che dura una vita, che ti ricorda che qualcosa di bello esiste sempre, che vale la pena di tornare bambini ancora una volta, senza preoccuparsi di sporcarsi le mani, di affondare i piedi nella sabbia, di scoprirsi per ciò che si è realmente. L’amicizia che ti aiuta a riflettere, che sa chi sei e che ti permette di spezzare un blocco dello scrittore durato mesi. Anche per quello oggi canto. Per voi che sapete chi sono. Per i ricordi che mi legano a voi.
Grazie.

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