mercoledì 6 aprile 2011

Questo gatto ha gli occhi gialli.

A volte capita di dover dare dei nomi alle cose e alle situazioni. Capita di doverlo fare per non perdere il controllo. Quando il tuo vocabolario non ti fornisce il lessico adatto al tuo scopo, è arrivato il momento di guardare indietro e vedere se hai dimenticato qualcosa fuori posto. Forse per sbaglio hai strappato una pagina e l’hai lasciata in una tasca della tua vecchia pelle. O forse hai cancellato per sbaglio proprio la parola che ti serve.
Non è facile accorgersene. Non è facile capire quale sia la parola mancante. Fatto sta che ti succedono delle cose, delle emozioni sconosciute. Ti cadono addosso. Le conosci, ma non riesci a toccarle. Non riesci a parlarci.

“Se la tua vita fosse una foto, che foto sarebbe?”

Ci sono così tante cose che dovrei dirti. Alcune ancora non le so nemmeno, ma devo dirtele.
Il sole di aprile mi ha dato alla testa.  Mi sono seduta per terra in compagnia di un gatto che non conosco nemmeno, che voleva mangiare, che non si lasciava accarezzare e ho scritto qualcosa. Che il mio amore ha gli attacchi di panico. Che le mie mani puzzano di aceto di vino rosso. Che qualcuno ha lasciato il gas aperto e ho rischiato di morire. Ho rischiato di morire. Senza te.

Ho suonato la chitarra e cantato sottovoce. Ho cantato una canzone che abbiamo suonato insieme. Ho suonato una canzone che io ti ho fatto ascoltare per la prima volta. Mi fanno male i polpastrelli e forse è per te.  Ho bevuto il caffè e forse è per te.  Ho freddo e c’è il sole e forse è per te.

Mi sono sdraiata per terra e ho chiuso gli occhi. Ho fissato il vuoto senza guardarlo. Ho parlato al cielo senza sentirlo. Ho ascoltato il vento, anche se il mio mare ce l’hai tu. Ho lasciato che lo sporco di Roma si aggrappasse alla mia camicia. Sono sparita per un momento e forse anche di più. Questo è per te.

Ho i crampi allo stomaco e non riesco a deglutire. Questo è per te.

Mi mancano le parole per dirti.
Mi manca il pensiero per dirti. 
Mi mancano gi occhi per dirti. 
Mi manca il modo per dirti.

Ho suonato la chitarra, perché su questo pavimento fa freddo senza te. Perché il gatto è andato via, quasi fossi tu. Perché mi è imploso un urlo in gola e parlo senza emettere suoni. Perché le parole che servono non riesco a trovarle e uso quelle degli altri.  Perché non so cosa ho intorno e non trovo la foto.

Se la mia vita fosse una foto, che foto sarebbe?

C’era una volta un folletto con i capelli viola. E c’era un bosco e una strada sterrata. E c’era il sole e un prato che ora non riesco a vedere. C’è un folletto con i capelli viola che vive in una foto, ma non me la ricordo e non la trovo. C’è un folletto che vuol dirmi qualcosa, ma non trovo la foto. Forse è in un libro. Forse nel libro che ti ho prestato. Prova a vedere se la trovi, la foto del folletto. Prova a vedere anche se trovi una foto che ti somigli. Prova a dirmi cosa c’è oltre quel muro, se ci sei tu o c’è un vulcano. Prova a scriverlo, perché se parli non ti sento. Prova a usare un altro modo. Io un altro modo lo conosco.

And I put my arms around you.

sabato 22 gennaio 2011

Tu che dici a me che non sto bene e non sono normale e sono strana perchè non porto i tacchi e non guardo le cazzate in TV e tu dici che sono pazza perchè amo la musica che tu non conosci e non balli in discoteca e mi dici che son folle perchè mi piacciono le piccole cose belle della vita e mi godo il sole in faccia mentre cammino verso casa ascoltando una canzone troppo bella ed inquietante e dici che son strana perchè ho due plettri al collo e suono e canto e mi diverto come tu non farai mai e amo la vita come tu non farai mai e amo i miei amici come tu non farai mai e ho amici che tu non hai e bevo e mangio giorni che mai vivrai perchè non mento al mio specchio e il mio trucco è leggero perchè amo davvero e tu non lo sai e non sai cosa c'è nel mio zaino e non sai cosa c'è nei miei momenti migliori e vedi cose che gli altri non vedono perchè in realtà la tua vita fa schifo e tu osservi la mia e quella degli altri perchè non ne hai una tua e giudichi cose diverse da te perchè i tuoi occhi e la tua mente non vedono oltre quello che hai e hai così poco spazio hai così poca vita che vedi troppo poco e vivi troppo poco chè il massimo che riesci a fare è cercare di farti invidiare ma non ce la fai perchè non hai una vita e ne cerchi una in quella degli altri e fai la scema con i sogni degli altri e hai una voce da scema e uno sguardo vuoto da scema e usi parole sceme senza sapere che la normalità è triste e vuota e la normalità non esiste se non per persone che non esistono e forse tu non esisti e io di certo non sono normale perchè la mia vita la amo e soprattutto amo un amore che è tutt'altro che normale perchè è vivo e vero ed esiste ed è folle e immenso come il cielo che non è normale perchè è meraviglioso e nel mondo ogni cosa è diversa da un'altra e fortunatamente io sono diversa. Da te.